sabato 10 dicembre 2011

qualche spiegazione sul (sotto)titolo

Mi sembrava che la bellezza degli alberi fosse ancora la sua stessa bellezza e che il suo bacio mi avrebbe rivelato l'anima di quegli orizzonti, del villaggio di Roussainville, dei libri che leggevo quell'anno; e la mia immaginazione esaltandosi al contatto con la mia sensualità e la sensualità dilagando in tutti i campi dell'immaginazione facevan sì che il mio desiderio non avesse più limiti. (Proust, Alla ricerca del tempo perduto)

Queste parole saltano fuori dal mio vecchio blog,  testimone dell'ultimo anno di liceo e del primo anno di università. Le ho rilette ieri, mentre ricopiavo i contenuti di quel blog su un file word, archiviandolo nella memoria del computer.
Da qui l'ispirazione: le scintille che cerco nascono proprio da questo prodigioso incontro di sensualità e immaginazione.
La parola immobile che proviene da un differente mondo di sensi trova in me un'eco profonda ed aggiunge profondità e astrazione al mio sentire e immaginare.
Per evitare che questo sentire resti la percezione di un momento e per permettere che invece la potenza scaturita da un desiderio entrato in risonanza con un altro desiderio venga interiorizzato e reso disponibile all'agire,
mi piace pensare che esso abbia bisogno di essere comunicato e liberato.



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