Stanotte ho sognato di essermi persa per strada, mi ritrovavo in un quartiere di Strasburgo che non avevo mai visto. Nel sogno afferravo il telefono per chiamare mio padre e chiedergli: mi vieni a prendere? Lui inseriva l'indirizzo sul navigatore e arrivava. Mi sono svegliata di colpo e mi sono detta: cacchio, altroché... qui non c'è nessuno che possa venirmi a prendere se mi perdo.
Oggi ultimo esame e prime partenze. A pranzo in mensa con un colombiano, un argentino, un serbo, chiacchierando in spagnolo, francese, inglese e italiano. Una discussione davanti a un caffé sulla sorte della teoria letteraria in Europa. Ripetizioni di geografia sud-americana. Una corsa in bici sotto la pioggia. E la sensazione che è tutto davanti a me e che ora si comincia davvero.
Questi anni passati ad imparare strade nuove mi hanno insegnato più parole. Le strade cambieranno e mi capiterà di perdermi. Ma adesso so come chiedere qual è la strada per andare a
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Strasbourg |
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Einkhuizen |
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Paris |
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Lima |
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Bologna |
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Trujillo |
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Freiburg im Breisgau |
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Bari |
e ancora più in là
(dedicato ai miei compagni di strada)
Bellissimo! Hai dato voce alle mie sensazioni, le più positive. Questa è una riflessione stupenda che mi porterò su tante altre strade ancora!
RispondiEliminaVorrei avere il tuo coraggio. Il coraggio di lasciare la famiglia, gli amici e la tua città per qualcosa che non conosci. La tua curiosità e la tua voglia di conoscere il mondo sono la mia fonte di ispirazione. Un giorno vorrei parlare tante lingue, fare esperienze in tutto il mondo e conoscere mille realtà diverse tra loro. Vorrei essere forte e delicata nello stesso tempo, esattamente come te.
RispondiEliminaUn bacio Ga, ti voglio bene!